Passo dopo passo, l'idea è diventata realtà: nei giorni scorsi al distributore di Gera Lario è arrivato il primo carico di biometano prodotto nell'impianto di Candiolo della Cooperativa Speranza. Diventa operativo così l'accordo di filiera siglato l'anno scorso, con il supporto del Consorzio Italiano Biogas. Ora siamo in grado di alimentare i nostri mezzi a LNG con il biocarburante avanzato più sostenibile, prodotto da liquami degli allevamenti e scarti dall'agricoltura.
Risultato, azzeriamo le emissioni di anidride carbonica e abbattiamo gli inquinanti locali rispetto ai mezzi alimentati a diesel: meno 70% di ossidi di azoto, meno 99% di polveri sottili. E anche altri veicoli potranno rifornirsi con il biocarburante prodotto a Candiolo, contribuendo così al taglio delle emissioni inquinanti.
Il biometano arriva a Gera da Candiolo su cisterne criogeniche, al termine di un percorso produttivo che abbiamo studiato insieme alla Cooperativa Speranza e al CIB per ottenere il massimo in termini di benefici ambientali e sostenibilità. Dall'impianto di Candiolo infatti non esce soltanto il combustibile per i mezzi: la CO2 prodotta dal processo di purificazione del biogas per trasformarlo in biometano viene recuperata e utilizzata. Come? Viene venduta ad un'impresa che imbottiglia acque minerali e ad un'azienda che opera nel settore dei gas tecnici, da impiegare al posto della C02 estratta e importata.
Gli scarti della zootecnia e dell'agricoltura si trasformano così in energia e risorse per altri settori: un esempio virtuoso di economia circolare e un contributo concreto nel percorso per decarbonizzare il settore dei trasporti e della logistica. Per noi del Gruppo Maganetti è un obiettivo fondamentale, sul quale lavoriamo con un partner che condivide le nostre idee. La Cooperativa Speranza ha ricevuto diversi premi per l'attenzione all'ambiente e alla sostenibilità e negli anni scorsi ha realizzato un percorso circolare che sfrutta il biogas per riscaldare l'Istituto di ricerca sul cancro di Candiolo, consentendo un risparmio annuale di circa 200mila euro per l'ospedale.
Con il primo carico l'accordo di filiera è diventato operativo, ma lo sviluppo di questo progetto non finisce qui: continueremo a lavorare in questa direzione, cercando soluzioni sempre più avanzate e sostenibili.