Il progetto LNG Valtellina Logistica Sostenibile è stato ideato dal Gruppo Maganetti, leader logistico in Provincia di Sondrio, in collaborazione con Levissima (gruppo San Pellegrino Spa). L’iniziativa nasce con l'obiettivo di promuovere un servizio di trasporto merci su gomma sostenibile dal punto di vista ambientale. Al centro c'è l’utilizzo del gas naturale liquefatto come carburante in alternativa al diesel e alla benzina. Questa scelta si basa sulla possibilità di generare un risparmio dal punto di vista economico e ambientale, visto il minor costo del gas naturale liquefatto, a parità di contenuto energetico, che compensa le spese di investimento legate all’adeguamento tecnologico.
Il progetto ambisce a far divenire la provincia di Sondrio, riconosciuta come autonoma per la sua natura montana, esempio di filiera logistica ambientalmente ed economicamente sostenibile, dimostrando la possibilità di sviluppare un’economia locale anche industriale di basso impatto tutelando le tre principali risorse di questa terra: la salute di chi ci vive, l’ambiente e il turismo
.Ecco alcuni luoghi simbolo della bellezza del territorio valtellinese, da preservare e valorizzare…
Il passo dello Stelvio è il secondo valico automobilistico più alto d'Europa (2758 m s.l.m.). Si trova all'interno del Parco nazionale dello Stelvio vicino ad importanti massicci come il monte Livrio, l'Ortles ed il monte Scorluzzo. Il passo si trova in prossimità del confine con i Grigioni svizzeri, a cui è collegato tramite il vicino Giogo di Santa Maria-Passo dell'Umbrail. La strada statale omonima che lo attraversa, collegando Bormio e la Valtellina con Trafoi e la val Venosta, conta ben 48 tornanti sul versante altoatesino e 40 su quello lombardo. Lo Stelvio è da sempre un importante collegamento estivo specialmente per la sua vocazione turistica e sportiva, non solo per il turismo sciistico e montano, ma anche perché meta ambita di ciclisti e motociclisti.
Il Parco delle Marmitte dei Giganti si trova vicino a Chiavenna sulle pendici del complesso montuoso che delimita ad est l'estremità superiore della Valchiavenna e a sud l'inizio della Val Bregaglia. E´ facilmente percorribile seguendo vecchie mulattiere ed i sentieri che portavano alle antiche cave di pietra ollare. Offre paesaggi di particolare bellezza, aspetti geomorfologici imponenti e affascinanti che danno origine ad un ambiente tra i più singolari dell'arco alpino. Testimonia la millenaria attività antropica e trasmette contenuti storici e preistorici di grande interesse oltre che una esuberante e molto ricca vegetazione. Le specie vegetali più significative e rare sono raccolte nel vicino orto botanico.
Da Morbegno si può osservare sul versante retico della Valtellina l'imponente costiera dei Cèch con i suoi terrazzamenti coltivati a vite e i borghi storici collegati da una miriade di strade e sentieri. "Cèch" fa forse riferimento ai Franchi, un popolo che abitò il territorio nell'alto medioevo e che influenzò notevolmente modi di vita e costumi. Camminando lungo i sentieri, tra un vigneto e l'altro si notano gerani e gigli rossi che crescono spontaneamente. Più su fino a 1000 m. di altezza ci sono boschi di castagni, aceri, pioppi tigli carpini, che poi lasciano posto alle conifere. Anche il patrimonio faunistico è ricco: cervi, caprioli, volpi, tassi, marmotte ma anche l'aquila reale, i falchi, lo sparviero, la poiana. Percorrere le numerose strade dei Cèch è l'occasione per apprezzare la semplice architettura costituita dagli edifici rustici dei paesi con ballatoi scuriti dal tempo, scale che si intersecano, legnaie e fienili.
Il santuario della Madonna di Tirano è il monumento religioso più importante della Valtellina. Ispirato ai canoni rinascimentali di equilibrio e bellezza fu progettato da Tommaso Rodari, già architetto della Fabbrica del duomo di Como. Suo fratello Giacomo Rodari, si occupò invece della splendida ornamentazione scultorea dei finestroni e dei portoni laterali, completata poi nel portone principale da Alessandro Scala. L'interno si presenta con una struttura articolata su tre navate. La particolarità è l'enorme quantità di stucchi, dipinti e decorazioni, caratteristica che ha consentito a tale monumento di divenire un'insigne esempio della maestria dell'arte rinascimentale lombarda. Il gusto barocco, la grazia e la ricchezza delle decorazioni a stucco, delle sculture e degli affreschi, fa sì che il santuario venga considerato, con il duomo di Milano e la certosa di Pavia, una delle tre chiese più belle della Lombardia.
Castel Grumello è un castello del XIII secolo situato nel Comune di Montagna in Valtellina. È posizionato su un colle o “grumo” in posizione strategica, su un versante a strapiombo difficilmente raggiungibile da eventuali nemici. Si tratta di un castello gemino, costituito da due edifici separati, uniti da una cinta muraria ormai quasi totalmente scomparsa e sembra essere appartenuto al ghibellino Corrado de' Piro. Fu distrutto nel 1512 in seguito all'occupazione della Valtellina da parte dei Grigioni, assieme al vicino castello Mancapane. Attualmente è di proprietà del Fondo Ambiente Italiano che ne ha curato il recupero con utilizzo culturale e ospita anche un ristorante che offre piatti della tradizione valtellinese.
A 2000 mt. di altitudine, superata la stretta gola dominata dalle Torri di Fraele, all'imbocco di una delle Valli più suggestive dell'Alta Valtellina, si trova il grazioso Lago delle Scale circolo di pesca privata. La sua principale caratteristica è quella di non avere né immissari né emissari. Il Lago è alimentato grazie alla presenza di falde acquifere sommerse. Nel cuore della natura intatta del Parco Nazionale dello Stelvio, con le sue luci, i suoi colori ed i suoi contrasti, circondati da un magnifico e rilassante scenario e' possibile praticare la pesca.
La Valle di Preda Rossa, una delle più celebri e belle in Val Masino, è chiamata così per il colore rossastro delle rocce (preda rossa significa, infatti, roccia rossa). Affacciandosi alla piana di Preda Rossa, salendo da Cataeggio ed imboccando la strada che si stacca sulla destra dalla ex SS 404 della Val Masino, si rimane colpiti dal lato destro della valle, dominato dalla costiera che dal Sasso Arso sale fino a culminare nei Corni Bruciati: il versante è disseminato di massi rossastri, fra i quali qualche rado larice sembra sopravvissuto ad un’antica e misteriosa catastrofe. Una celebre leggenda narra di un’antica maledizione.
La Valle di Preda Rossa, una delle più celebri e belle in Val Masino, è chiamata così per il colore rossastro delle rocce (preda rossa significa, infatti, roccia rossa). Affacciandosi alla piana di Preda Rossa, salendo da Cataeggio ed imboccando la strada che si stacca sulla destra dalla ex SS 404 della Val Masino, si rimane colpiti dal lato destro della valle, dominato dalla costiera che dal Sasso Arso sale fino a culminare nei Corni Bruciati: il versante è disseminato di massi rossastri, fra i quali qualche rado larice sembra sopravvissuto ad un’antica e misteriosa catastrofe. Una celebre leggenda narra di un’antica maledizione.
E’ forse il più bel terrazzo panoramico d’alta quota dell’intera Valtellina. In passato il valore di questa alpe, compresa nel territorio del comune di Buglio in Monte, consisteva nella sua ampiezza: vi si potevano caricare, infatti, 200 capi di bestiame. Diverse sono le ipotesi sull'origine del nome: forse è da ricercarsi in un nome personale o soprannome, cui è premesso "Scer" da "ser" o "scior", cioè "signore". Alcuni ipotizzano, invece, una derivazione etrusca da "cer", "cerro", o dal germanico "schirm", che significa ricovero per il bestiame. Non è da escludere, poi, la voce del dialetto bergamasco “scérem” un particolare contratto fra il proprietario di alpeggi e un prestatore.
Il Lago Palù è il più grande della Valmalenco. Il suggestivo specchio d’acqua si trova su un suggestivo altipiano a 1950 metri di quota. Raggiungibile e piedi d’estate e con ciaspole o sci d’alpinismo d’inverno, il Lago Palù non ha affluenti né emissari, le sue purissime acque derivano unicamente dalle piogge e dallo scioglimento delle nevi che cadono abbondanti sulle pendici dei monti che lo circondano.
Il Lago Palù è il più grande della Valmalenco. Il suggestivo specchio d’acqua si trova su un suggestivo altipiano a 1950 metri di quota. Raggiungibile e piedi d’estate e con ciaspole o sci d’alpinismo d’inverno, il Lago Palù non ha affluenti né emissari, le sue purissime acque derivano unicamente dalle piogge e dallo scioglimento delle nevi che cadono abbondanti sulle pendici dei monti che lo circondano.
Le valli di Scais e di Caronno sono, nel periodo estivo, una delle mete più frequentate sul versante orobico valtellinese, per la presenza della Capanna Mambretti a 2003 metri di quota. Anche nel corso della stagione invernale, quando gli scarponi da trekking lasciano il posto agli sci, la meta resta di sicuro fascin. A 1484 metri si trova anche la Diga di Scais. Il bacino artificiale, dalla capienza di circa 9 milioni di metri cubi d’acqua, è a 3 km da Agneda, proprio alla confluenza della val Caronno e della val Vedello.
Le valli di Scais e di Caronno sono, nel periodo estivo, una delle mete più frequentate sul versante orobico valtellinese, per la presenza della Capanna Mambretti a 2003 metri di quota. Anche nel corso della stagione invernale, quando gli scarponi da trekking lasciano il posto agli sci, la meta resta di sicuro fascin. A 1484 metri si trova anche la Diga di Scais. Il bacino artificiale, dalla capienza di circa 9 milioni di metri cubi d’acqua, è a 3 km da Agneda, proprio alla confluenza della val Caronno e della val Vedello.
Subito all’imbocco dell’omonima valle, nel comune di Valdidentro, sorgono, a 1930 metri di quota, le antiche Torri di Fraele. Questi punti di controllo e difesa dell’allora Contado, furono edificati nel 1391 anche se non si escludono successive ricostruzioni con sovrapposizioni di stili. Originariamente erano il più avanzato avamposto delle difese bormine ed erano costantemente presidiate da guardie che si occupavano anche della sicurezza dei viandanti che attraversavano la Via Imperiale d’Alemagna. In caso di pericolo dalla loro vetta venivano lanciati i segnali di fumo. Oggi rimangono solo i ruderi di quelle Torri che erano le sentinelle a protezione del Passo di Fraele, o Passo delle Scale.
L’ambiziosa e innovativa iniziativa imprenditoriale LNG Valtellina Logistica sostenibile, che conta ormai su una consistente flotta di veicoli funzionanti a Gas Naturale Liquefatto, prevede di mettere a dimora per ogni veicolo 40 nuove piantine nei principali comuni della Valtellina. Si calcola che così si azzererà l’impatto ambientale in termini di CO2, gas principale fautore dell’effetto serra, dai nuovi veicoli a metano. Nei dati di progetto evidenziamo sempre il risparmio di CO2 prodotto dal singolo veicolo, ma per il progetto LNG il reale risparmio di CO2 è pari al 100%.
Presso lo stabilimento di Levissima di Cepina vengono effettuati una serie di test con un veicolo a metano in prova. E' uno Stralis LNG, predecessore di quelli successivamente acquistati.
Viene effettuato il primo ordine di veicoli Iveco Stralis LNG da parte del Gruppo Maganetti: 12 veicoli.
Siglato il contratto di acquisto dei primi 12 semirimorchi
Schwarzmuller, studiati per ridurre ulteriormente il carico ambientale. Completano i veicoli da trasporto della neonata flotta LNG
Il gruppo Nestlè Waters e il Gruppo Maganetti ricevono il premio "Logistico dell'Anno 2015".
Siglato tra il Gruppo Maganetti e Ham Italia il preliminare per la realizzazione del distributore LNG a Gera Lario. Sarà la prima stazione di servizio studiata esclusivamente per veicoli pesanti ed una delle prime in Italia per la distribuzione del Gas Naturale Liquefatto.
Tra i valori del progetto LNG anche la solidarietà sociale, oltre alla sostenibilità ambientale. Il Gruppo Maganetti si aggiudica il furgone Eurocargo a metano messo all'asta per Telethon da Iveco.
Viene inaugurata l'esposizione nelle piazze di Tirano, Sondrio e Morbegno dei primi tre trattori LNG e di una serie di totem informativi dedicati ai contenuti del progetto e ai suoi attori principali.
40 nuovi e giovani aceri sono stati messi a dimora a Cino. Il piccolo centro della sponda retica della Bassa Valtellina ha di fatto dato inizio alla “crescita” del progetto LNG sul territorio. Il progetto prevede infatti di mettere a dimora per ognuno dei 12 veicoli della nuova flotta 40 alberelli, per un totale di 480 alberi, andando così ad azzerare l'impatto ambientale prodotto dai camion nei prossimi 5 anni.
Il progetto LNG viene presentato ufficialmente. Durante l'evento le autorità provinciali e regionali e tutti i partner tecnici e commerciali possono vedere dal vivo i primi 12 veicoli IVECO Stralis alimentati a metano liquido. I Media danno grande risalto alla notizia. Tra questi Il Sole 24 Ore.
Effettuato il secondo ordine di veicoli LNG, pari a 11 veicoli Stralis AS440S40 NP. Le novità sono il doppio serbatoio LNG, che garantisce un’autonomia pari a 1.600 km, il cambio automatico ZF e la cabina HI-WAY per il massimo comfort.
La stazione di servizio di Gera Lario, al confine fra la provincia di Sondrio, di Lecco e di Como è stata inaugurata lunedì 7 novembre, dopo soli 5 mesi di lavori. La stazione di Gera è la quarta realtà aperta in Italia, la prima assoluta in Lombardia, la prima a livello nazionale in self service per LNG ed è l’unica dislocata al di fuori di un’arteria principale. Il distributore sarà presto aperto in modalità self service H24 anche per le auto a metano.
Anche i rappresentanti di LNG Valtellina Logistica Sostenibile fra i relatori della conferenza nazionale organizzata da Legambiente “La nuova frontiera del Biometano, sviluppo, prospettive e opportunità per la lotta ai cambiamenti climatici e l’economia circolare in Italia”, che si è tenuta presso il CNR di Bologna. Obiettivo dell’incontro, illustrare e valorizzare le esperienze imprenditoriali virtuose già attive e in fase di ulteriore crescita nel territorio italiano. Fra queste l’ambizioso progetto ideato e sviluppato dal Gruppo Maganetti.
Il Progetto LNG Valtellina Logistica Sostenibile non si ferma e prosegue nella ricerca delle migliori prestazioni possibili in termini di sostenibilità. In questo caso si tratta del semirimorchio Krone Profi Liner Efficiency da abbinare ai trattori Iveco Stralis NP400. Le speciali carenature laterali e posteriori di Wapco migliorano l’aerodinamicità del veicolo. E’ stata ideata anche una particolare livrea, tutta a pois, al fine di rappresentarne anche graficamente l’unicità. Lo speciale veicolo è stato destinato a Levissima lungo la tratta Roma - Cepina.
Sono ormai 27 i trattori Iveco Stralis 400NP, seconda generazione di veicoli alimentati esclusivamente a metano (Lng). Costante il miglioramento rispetto all’autonomia, ai consumi e all’impatto ambientale. L’investimento prosegue, la strategia ormai è chiara: promuovere un trasporto merci sostenibile dal punto di vista economico e ambientale.
La flotta LNG Valtellina cresce ancora con altri 7 trattori Iveco Stralis 460NP, terza generazione di veicoli alimentati esclusivamente a metano (Lng). Migliorano ulteriormente l’autonomia, i consumi e l’impatto ambientale. Nuova anche la loro personalizzazione ad indicare la continua evoluzione del progetto.
A meno di 10 mesi dal lancio operativo del protocollo ideato da SOS LOGistica e dall’ente di certificazione Lloyd’s Register, a cui è legato il marchio di Logistica Sostenibile, il Gruppo Maganetti completa il percorso di validazione e diventa la prima realtà aziendale a poter utilizzare tale marchio sui propri mezzi. Un passo importante per questa iniziativa che è nata con l’ambizione di valorizzare le imprese che decidono di impegnarsi con processi di logistica e supply chain più sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
Il Gruppo Maganetti promosso a pieni voti anche per il 2019. Confermato, infatti, il marchio “Sustainable Logistic”, rilasciato al Gruppo valtellinese da SOS LOGistica: l’Associazione per la Logistica Sostenibile che dal 2005 promuove e diffonde la cultura della sostenibilità portando alla luce le sfide e le soluzioni innovative. Il rinnovo del marchio, in conformità con quanto previsto da uno specifico protocollo validato dall'ente di certificazione Lloyd's Register, riconosce ancora una volta il valore di sostenibilità del modello logistico di Maganetti Spedizioni, che, in un solo anno, ha ottenuto un incremento di performance dal 61 all’87%.
Con la firma dell’accordo di filiera tra il Gruppo Maganetti e la Cooperativa agrozootecnica Speranza per la produzione di biometano liquido proveniente da deiezioni animali e residui della produzione agricola, si corona uno dei più importanti progetti di sostenibilità del trasporto in Italia. Un importante traguardo, reso possibile anche grazie anche all’attività svolta dal CIB-Consorzio Italiano Biogas, che consentirà la produzione annuale di 2000 tonnellate di metano liquefatto, pari a più del 100% dell’attuale fabbisogno della flotta LNG, Valtellina Logistica Sostenibile e ad una percorrenza di 7 milioni di km.
C’era anche il Gruppo Maganetti a Firenze per la Giornata Nazionale delle Società Benefit - il primo evento italiano dedicato interamente alle Benefit Corporation - e organizzato da Assobenefit per dare voce alle esperienze di queste imprese di nuova generazione, sempre più diffuse anche nel nostro Paese. Il costante impegno dimostrato sul fronte della mobilità sostenibile e della gestione aziendale responsabile ha inoltre fatto meritare al Gruppo Maganetti il premio “Buone Prassi 2019”, erogato da Unioncamere e Regione Lombardia. Il prestigioso riconoscimento viene assegnato ogni anno alle imprese virtuose capaci di conciliare gli obiettivi economici con gli interessi e il benessere della comunità.
Il Gruppo Maganetti ha ottenuto la certificazione ufficiale diventaNDO così la quinta B Corp della provincia di Sondrio, la prima in Europa nel settore della logistica. B Corp O B Corporation: aziende che stanno riscrivendo il modo di fare impresa, perché la loro attività economica crea un impatto positivo su persone e ambiente, continuando a generare profitto. “Questa certificazione riconosce l’impegno profuso negli ultimi 3 anni - commenta Matteo Lorenzo De Campo, amministratore del Gruppo Maganetti - garantendo così che l’esistenza di Maganetti possa rappresentare un’opportunità, non un problema per la Valtellina e i valtellinesi e che quindi il suo impatto sia positivo dal punto di vista ambientale, economico e sociale”.